Primo trapianto di Cervello.


Eccezionale intervento al Resurrection Hospital di Sacramento

Los Angeles (dal nostro corrispondente) - Finalmente l’uomo ha superato anche l’ultima barriera della medicina: il trapianto di cervello. L’eccezionale intervento, fino ad oggi soltanto immaginabile, è stato eseguito per la prima volta al mondo dal professor John Brain, responsabile del programma trapianti del Resurrection Hospital di Sacramento. Il paziente è una giovane donna di colore, della quale, al momento, non sono state rese note le generalità, a causa delle ferree regole sulla privacy vigenti negli Stati Uniti. Anonimo anche il donatore, del quale si conosce soltanto il sesso femminile.

Lo staff chirurgico-trapiantologico dell’ospedale californiano, centro d’eccellenza per i trapianti multipli di cuore, fegato e rene, ha lavorato a pieno ritmo per 15 ore, alternando in sala operatoria due equipe mediche (oltre a quella del professor Brain, anche il gruppo guidato dal professor Heart Book), con una tecnica innovativa, che si basa sulla capacità delle cellule cerebrali di rigenerarsi. Ora, si tratta di aspettare, e vedere se la paziente supererà le prime 72 ore, giudicate le più rischiose per le possibilità di rigetto.

La paziente - che può puntare ad avere una vita "pressoché normale" - verrà sostenuta da una terapia farmacologica antirigetto, e da uno staff di psicologi che avranno il compito di assisterla nella presa di coscienza della “nuova realtà”, come l’ha definita il dottor Who, responsabile del centro psichiatrico del Boston Healthcare Institute, a capo del team di psicoterapeuti. L’intervento di ieri (nella foto un momento dell’operazione, terminata alle 23 ora locale, le otto del mattino in Italia) pone la chirurgia americana ai vertici in campo internazionale, e dischiude le porte per ulteriori scoperte e applicazioni in campo medico e chirurgico.

L’eco mediatica dell’operazione ha fatto subito il giro del mondo, suscitando reazioni entusiastiche da parte dei politici e della comunità scientifica, che ha già proposto il professore Brain per il premio Nobel per la medicina. Dure critiche dalla Santa Sede. Benedetto XVI ha bollato l’intervento come un “tentativo dell’uomo di imitare Dio”, mettendo in guarda sui pericoli che possono derivare delle “manipolazioni della sede dell’anima”. Alle parole del Pontefice ha fatto eco un comunicato dell’associazione mondiale dei Medici cattolici, che annunciano una moratoria internazionale sui trapianti di cervello, chiedendo che l’Onu sia investita della questione.

Sicuramente, con lo straordinario intervento di ieri notte, inizia una nuova era per la medicina, come lo fu quella inaugurata dal primo trapianto di cuore effettuato dal sudafricano Christian Barnard 40 anni fa. La nuova tecnica trascinerà inevitabilmente con se polemiche sull’opportunità “etica” di trapiantare un organo così particolare, considerato dai credenti sede dell’anima. Per alcuni si tratterà solo di discutere se creare dei “Frankenstein”, ma - come ha affermato orgoglioso il governatore dello Stato della California, Arnold Schwarzenegger - il progresso della scienza è inarrestabile.

John Kamut
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