Come speculare in borsa: i future

Introduzione 

Il future può essere definito come un contratto con cui una controparte si impegna ad acquistare o vendere beni, titoli, valuta a una certa scadenza e a un determinato prezzo. Ma tale definizione rimane comunque riduttiva, soprattutto in relazione alla notevole varietà di applicazioni che i future hanno. Vediamone le caratteristiche principali.



Un contratto a termine un po' particolare

Aprire una posizione presso una borsa future significa acquistare oppure vendere un contratto a termine vincolante dal punto di vista legalechiudere una posizione significa invece vendere il contratto precedentemente acquistato. È opportuno sottolineare immediatamente la fondamentale differenza che esiste tra contratti a termine e contratti future. Mentre i primi avvengono con la relazione diretta tra le due controparti, nei contratti future tale relazione viene istituzionalizzata in specifiche borse internazionali (in queste borse esiste una stanza di compensazione, detta "clearing house", che la funzione di terzo soggetto neutrale).



Come funzionano i future

I partecipanti al mercato dei future sono fondamentalmente i seguenti: 1) le controparti finali, ovvero i soggetti che acquistano o vendono i future; 2) i clearing members gli intermediari accreditati presso le specifiche borse che sono autorizzati a analizzare gli ordini della controparte; 3) la clearing house, l'elemento caratterizzante del contratto future rispetto ai contratti a termine. Il conto del cliente viene aggiornato ogni giorno con i profitti e le perdite che si manifestano al cambiare delle quotazioni relative alle posizioni specifiche aperte e viene giornalmente inviato al cliente. La clearing house effettua la compensazione tra perdite e profitti che sono relativi al conto del cliente e gli invia giornalmente l'estratto conto (processo mark to market). Ovviamente profitti e perdite sono solamente potenziali in quanto la relativa liquidazione avviene alla scadenza oppure alla chiusura della posizione.



I diversi tipi di future

Vediamo ora le tipologie principali di future.

Future sulle valute: in questi future ha rilevanza come oggetto contrattuale una valuta. Nella terminologia anglosassone questi strumenti vengono chiamati currency future: essi rappresentano l'impegno alla cessione o all'acquisto di una valuta in una data prestabilita a un cambio prefissato. Il pagamento può avvenire al momento della stipulazione del contratto o alla sua scadenza.

Future sui titoli di Stato: questi strumenti, che vengono anche definiti interest rate futures, sono molto variegati. Infatti vengono trattati non solo titoli di Stato, ma anche certificati di deposito di istituti di credito, accettazioni bancarie, commercial papers...I contratti relativi rappresentano l'impegno alla cessione o all'acquisto a termine di titoli a reddito fisso, normalmente titoli di Stato, a un prezzo predeterminato. Il pagamento può avvenire al momento della stipulazione del contratto o alla sua scadenza.

Future su merci: Questo tipo di contratto ha origine dai contratti per consegna relativa alle merci trattate internazionalmente quali i prodotti base alimentari. Viene anche definito commodity future e si configura nell'impegno ad acquistare o a vendere una prefissata quantità di merce a una data prefissata e a un determinato prezzo. La controparte che stipula il contratto ha, analogamente ai future di tipo finanziario, due possibilità: 1. giungere alla scadenza e quindi ritirare la merce; 2. prima della scadenza, concludere un contratto di segno opposto.

Future sugli indici di borsa: i più rilevanti derivati strutturati relativi ai contratti future sono quelli relativi agli indici di borsa. Vengono chiamati stock index future e si configurano nell'impegno a consegnare oppure a ritirare a termine una somma in contanti, ottenuta moltiplicando per un coefficiente costante la differenza tra il valore dell'indice di borsa alla chiusura dell'ultimo giorno dei contratti future e il prezzo a cui tali contratti sono stati originariamente sottoscritti. Fondamentalmente gli indici di borsa si configurano come medie aritmetiche, semplici oppure ponderate, costruite con riferimento a un paniere prestabilito di titoli.



Le opzioni sui future

Le opzioni sui future sono sostanzialmente dei contratti che conferiscono alla controparte il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere una determinata quantità di future a un prezzo prestabilito e a una certa data. Nell'ultimo giorno di negoziazione, con qualche ora di anticipo rispetto alla scadenza del future, la clearing house comunica ai relativi aderenti che, salvo diverse istruzioni da parte del detentore delle opzioni, le opzioni "in the money" (quelle cioè in cui il prezzo di mercato è superiore al prezzo di esercizio, detto strike price) saranno esercitate automaticamente; tali opzioni offrono al detentore la possibilità di acquistare il future a un prezzo inferiore a quello di mercato, oppure di venderlo a un prezzo più alto di quello di mercato. Il prezzo è quello cosiddetto di soglia, stabilito cioè dalla clearing house in funzione del prezzo di chiusura del future sottostante: è su tale prezzo che le opzioni potranno essere esercitate. Le opzioni "out of the money" (quelle in cui il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di esercizio) non verranno automaticamente esercitate; tali opzioni presentano condizioni opposte a quelle precedentemente esaminate. Queste tipologie di opzioni sono molto diffuse sul mercato nordamericano e sono state introdotte in Italia nel 1994, relativamente ai future sui titoli di Stato BTP.



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