Ibm studia il computer che pensa come un umano
Ibm ha rilasciato oggi le prime informazioni sui processori del progetto Synapse, una nuova generazione di chip che serviranno a sviluppare il concetto di “cognitive computer”, cioè il computer cognitivo che pensa come un umano. E’ più o meno fantascienza, ma i dispositivi che in futuro monteranno questi chip Ibm potranno capire le relazioni tra le cose, ricordare e imparare. E quindi interagire.
Molto bello, ma a che serve? Virtualmente a tutto, dalle cose più serie alle più futili e divertenti: un computer cognitivo potrebbe essere immerso nel serbatoio dell’acquedotto comunale e monitorare costantemente l’acqua “decidendo” se è potabile o se ha bisogno di un po’ di cloro. Lo stesso computer cognitivo potrebbe essere immerso nell’oceano per prevedere terremoti e tsunami e avvertire tutti i dispositivi compatibili nel giro di qualche migliaio di chilometri prima del disastro.
Ma potrebbe anche finire in uno smartphone nel nostro taschino e monitorare i nostri parametri vitali in modo che, ricordando cosa ci piace e cosa no, possa scegliere come suoneria la nostra canzone preferita se siamo troppo stressati. E da qui all’infinito, potrebbe persino sceglierci la fidanzata se gli diamo troppo spazio… siamo sicuri che sia una buona idea?
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